Riforma del Catasto (qui). In effetti, si tratta soprattutto più di un programma da realizzare fra qualche anno, che di norme subito adottate.

In sostanza, la cosa più nuova che dovrebbe essere adottata per prima è che, dopo la mappatura degli immobili che si concluderà nel 2026, i Comuni saranno divisi in aree di mercato e sarà aggiornato il sistema di classificazione degli immobili (da numero di vani a numero di metri quadri), delle classi e delle categorie ai fini del calcolo delle rendite.

Lo scopo, si dice ripetutamente, è quello di preparare chiarezza per fare emergere i tanti abusi e occultamenti che attualmente fanno del catasto uno strumento del tutto inadeguato.

Fra l’altro, è divenuta un ritornello la ripetuta assicurazione che la riforma non avrà effetti sul prelievo fiscale. 

Buona lettura!